DENTI DI FERRO di Tina Meroto e Maurizio A. C. Quarello
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vedi libro: https://www.libri.it/denti-di-ferro
“Fate attenzione, non andate nel bosco! Là vive la strega Denti di ferro, che si mangia i bambini” dice la mamma ai tre figlioletti che trascorrono le giornate a bighellonare in strada.
Ma sappiamo tutti che sarà proprio nel bosco che i tre fratellini si dirigeranno alla prima occasione, in cerca di nuove avventure! Al grande e al mediano le streghe non fanno paura – figurarsi! – e il più piccolo, l’unico rispettoso degli avvertimenti della mamma, viene subito schernito per la sua prudenza (“Bel fifone!”). Così i tre si avviano di nascosto, e cammina cammina, si addentrano sempre più nel bosco scuro e misterioso… Finché cala la sera e, con il vento che sibila sempre più forte e le ombre che si fanno sempre più lunghe, i tre capiscono di essersi persi.
Il grande e il mediano iniziano ad aver paura, così il più piccolo sale su un albero per cercare la via del ritorno… ma finisce per avvistare la casa della strega. Ed è proprio là che vuole andare l’imprudente fratello maggiore!
“Venite, bambini, non abbiate paura” li accoglie una vecchina dai capelli candidi con la promessa di un pasto caldo e un letto confortevole, “domani vi riaccompagnerò a casa”. Stanchi e affamati, i due grandi vengono subito tratti in inganno, ma il più piccolo non si fida, perché entrando ha visto chiaramente una grossa gabbia, e al calar della notte i suoi dubbi sono confermati dalla vista del famigerato muro d’ossa di bambini…
Il personaggio della strega divoratrice di bambini che vive in una casetta in mezzo al bosco è parte della tradizione orale di molti Paesi (Turchia, Russia, Germania…) e ha svariati antecedenti letterari, a partire dalla celebre fiaba di Hänsel e Gretel. Nelle storie e nei racconti le paure più tipiche dei bambini prendono vita, spesso assumendo le sembianze di soggetti umani oltremodo malvagi. Cosa c’è, quindi, di meglio che ascoltare racconti i cui protagonisti trionfano su questi esseri orripilanti per acquisire maggiore fiducia e superare ogni timore? È proprio quello che succede con Denti di ferro, la cui trama combina elementi narrativi tratti da racconti popolari turchi e russi. Il tutto, accompagnato dalle efficaci immagini di Maurizio A.C. Quarello, che fanno un uso sapiente delle ombre e del chiaroscuro, trasportandoci dapprima in un bosco oscuro dove la casa della strega svetta simile al volto di un diavolo minaccioso, con le narici che fremono e le corna puntate verso il cielo plumbeo, per poi condurci al suo interno, dove le ombre sono lunghe e incombenti e i dettagli spesso raccapriccianti: ragni e scarafaggi, coltellacci sporchi e rane parlanti, pozzi senza fondo e una strega insolitamente espressiva che, pur caratterizzata dal classico naso adunco e da unghie e denti aguzzi, ha un insolito ombretto azzurro (e baffetti e peli del naso più ispidi di quelli dei nonni!) e sfoggia una capigliatura a cono e una gamma di espressioni dal disgustato all’impaziente che ruberanno un sorriso ai lettori più adulti...
Valentina Vignoli
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