GENITORI FELICI di Emmanuelle Houdart e Laetitia Bourget (focus)
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vedi libro: https://www.libri.it/genitori-felici “E così vissero felici e contenti”: è questa la frase con cui normalmente finiscono le fiabe romantiche. Una volta che i due giovani protagonisti hanno superato una serie di ostacoli al loro amore, si suppone che, uniti per la vita, non debbano fronteggiare ulteriori prove e siano liberi di godersi la felicità faticosamente conquistata. Ma nella realtà le cose non vanno quasi mai così, come ci fa capire questo libro di Emmanuelle Houdart che, al pari di altri suoi titoli (Mia Madre, Una lunga storia d’amore), mira a decostruire gli stereotipi più consolidati con tenerezza e ironia. L’ironia, nello specifico, si trova già nell’immagine di copertina in cui la coppia siede gioiosa su un divano insieme ai propri figli: infatti, a uno sguardo attento non sfugge che in braccio alla mamma il bambino più piccolo sta vomitando e che quindi il momento di relax è destinato a finire in men che non si dica. Il libro inizia proprio laddove le fiabe di solito si concludono: il principe e la principessa si sono sposati e vivono serenamente nel loro palazzo incantato, dedicandosi completamente l’uno all’altra. Li vediamo prima ai due lati di una gigantesca torta nuziale, entrambi portando in spalla la casetta da cui è appena volato via un uccello, forse il simbolo della loro libertà individuale. Nell’immagine successiva li ritroviamo intenti a scambiarsi tenerezze in un letto sontuoso ornato da statue di buffe sirene classicheggianti, circondati da mele proibite e con i palloncini della festa nuziale sgonfi sul pavimento. Ma un giorno i due innamorati scoprono di aspettare un bambino e ben presto si rendono conto che non ci sono solo gioie ad attenderli. Il principe deve fare i conti con le bizzarre voglie della principessa mentre lei sente cambiare il suo corpo a tal punto da non riconoscersi più. Venuto al mondo il bambino non è, a ben guardare, proprio una bellezza: come qualsiasi neonato, somiglia a un “vecchietto preoccupato”. Ma questo non è ancora niente: arriveranno le notti insonni, i pannolini puzzolenti da cambiare, e poi lo sforzo quotidiano di sostentare ed educare i bambini, rispondere alle loro richieste di tempo, di affetto, di doni, soddisfare le loro instancabili curiosità. Le nuove dinamiche della famiglia accresciuta porteranno con sé scontri, discussioni e qualche dispiacere, qualche lacrima. In particolare quando i figli lasceranno i genitori fuori dalla loro stanza, in senso sia letterale sia figurato, saranno sempre meno disposti a trascorrere del tempo con loro e infine se ne andranno per la propria strada. Emmanuelle Houdart non trascura nessun aspetto del rapporto genitori-figli, accennando con delicatezza anche al cosiddetto “complesso di Edipo” ovvero l’attaccamento del figlio al genitore del sesso opposto e l’ostilità nei confronti dell’altro. Immagine dopo immagine, i volti dell’uomo e della donna mutano espressione, la pelle perde vigore, appare qualche ruga in più. Sono i segni lasciati dalla fatica e dagli anni che passano. Come faranno a rimanere uniti nonostante queste difficoltà? C’è bisogno di molta saggezza e molto amore per tenere insieme una famiglia, ma alla fine si può essere davvero “genitori felici” come recita il titolo del libro e come mostra l’ultima immagine, in cui i due sposi che nel frattempo sono diventati anche nonni siedono ai due capi di una tavola imbandita attorniati dai propri cari. In definitiva, dunque, anche stavolta siamo in presenza di un lieto fine, ma il libro funziona soprattutto nella misura in cui decostruisce l’immagine edulcorata dei rapporti familiari, veicolata spesso nella narrativa per l’infanzia e non solo. Nella realtà capita di frequente che le coppie soccombano di fronte al carico di responsabilità che comporta diventare genitori, perciò è importante liberarsi dell’ansia di perfezione e accettare i rapporti umani per quello che sono, con le loro luci e le loro ombre.. continua Francesca Del Moro
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